ANNO 14 n° 119
Su Viterbopost.it E fu così che l'Isis divise Tuscania a metà
04/02/2016 - 02:01

di Stefano Mecorio

TUSCANIA - Una comunità divisa a metà. Roba che manco la Striscia di Gaza. Da un lato i Guelfi, dall'altro i Ghibellini. Come ai tempi in cui le mura fungevano da spartiacque col mondo esterno. Stavolta, però, paese spaccato per volere dell'Isis.

È questo il dato principale che emerge dopo la giornata di ieri. Quando su diverse testate locali, questa compresa, sono comparsi alcuni articoli riguardanti il Carnevale. Quel maledetto carro dedicato ai militanti jihadisti ha sollevato un bel polverone. E a poco sono valse le bandiere della pace o le scritte 'Stronzisis' a bordo. La notizia ha avuto comunque la sua profonda eco.

Per quanto concerne la cronaca, portando avanti la cosa, vale la pena di dare una letta al pezzo dei cugini del News24. Qui ci occuperemo invece del risvolto 'folkloristico' della faccenda. Di come, in sostanza, la cittadina ha (re)agito.

Inutile sottolinearlo, il caos si è consumato praticamente tutto su Facebook. Se infatti da un lato il profilo istituzionale, quello del gruppo di maggioranza 'Obiettivo comune', e altri legati al 'politico', hanno taciuto, distaccandosi o prendendo tempo; dall'altro sulle bacheche dei residenti sono fioccati commenti (pro e contro) a bizzeffe.

Prima di scendere nello specifico, però, il dato da rimarcare è uno solo: regna l'omertà. Nessuno fa nomi. Nessuno conosce. E quella jeep accroccata alla 'miliziana' pare sia piovuta magicamente dal cielo.

In un contesto del genere, per forza di cose, non faremo nomi. Ci limiteremo solo a proporre una selezione di opinioni anonime. Partenza. 'È caccia alle streghe - primo interpellato - Da 24 ore non si parla d'altro. Alla posta ci guardavamo tutti con occhio sospetto. Stesso discorso in farmacia, al bar e nei luoghi di aggregazione'.

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